Psicanalisi

23.10.2018

Giulia Ventisette - Giulia Ventisette - Franco Poggiali


Le mie stanze vuote e quattro mura apparecchiate

Le tue scarpe rotte che hai scordato qui, allacciate
Mi dovresti dare almeno il tempo di un istante
Se non mi è rimasto che un diamante
E la tua presenza è sempre più ingombrante

Le finestre chiuse che non hanno via d'uscita
Fanno eco a spettri che camminano in salita

Mi dovrei scusare per aver cambiato direzione
Ma in mezzo a questo bivio non c'è mai nessuna indicazione

VORREI DIMENTICARE QUESTA MALINCONIA
E QUESTO FREDDO CHE HO DENTRO MENTRE L'INVERNO VA VIA
E VORREI PERDONARE LE PAROLE INGIALLITE PRONUNCIATE A METÀ
SOTTO GLI OCCHI UN PO' INCOSCIENTI DI QUESTA CITTÀ

Le tue braccia tese e un bacio nel cassetto
Il vino che ho versato sui miei sbagli non ha fatto effetto

Come avrei potuto prevedere il tuo ritorno
Se non ho avuto mai risposte e la tua porta è chiusa dall'interno

VORREI DIMENTICARE QUESTA MALINCONIA
E QUESTO FREDDO CHE HO DENTRO MENTRE L'INVERNO VA VIA
E VORREI PERDONARE LE PAROLE INGIALLITE PRONUNCIATE A METÀ
SOTTO GLI OCCHI UN PO' INCOSCIENTI

Ho dipinto di bianco una parete ormai sporca
Ma la vernice è ancora fresca e qualcosa riaffiora
Un gioco di ombre, è tutto quello che resta

VORREI DIMENTICARE..... (QUESTA MALINCONIA)
E QUESTO FREDDO CHE HO DENTRO...(MENTRE L'INVERNO VA VIA)
E VORREI PERDONARE LE PAROLE INGIALLITE PRONUNCIATE A METÀ
SOTTO GLI OCCHI UN PO' INCOSCIENTI DI QUESTA CITTÀ 

© 2017 Giulia Ventisette
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